Il perdono è importante perché il per-dono è un dono-per noi stesse, prima di tutto, un dono che facciamo al nostro cuore a prescindere dall’altro.
In questi ultimi giorni stiamo affrontando una tematica delicata e complessa: l’auto-sabotaggio e il “farsi male” non come atto di lesionismo ma come pratica di sabotaggio.
Ho studiato e condiviso con Voi, che mi state a cuore, la soluzione: 1 sabotaggio, 3 vie di uscita.
Ho letto con attenzione e in parte apprensione le vostre risposte (avete letto bene – apprensione – non potete essermi indifferenti e quando mi scrivete in privato a volte mi occorre del tempo x rielaborare quanto letto e poi rispondervi).
E davanti all’auto-sabotaggio e alle 3 soluzioni che trovo assolutamente valide, stanotte ho pensato a una parola che forse è alla base (vi avviso è una parola pesantissima per importanza): PERDONO.
Impariamo a perdonarci, a perdonarci di non aver accettato quel lavoro, o a non aver salutato quel giorno, che poi non c’è stato più tempo, o aver perso quell’amore…
Perdoniamoci
Perché il passato è un insieme di puntini che si possono unire solo dopo. Perdoniamoci, apriamo un nuovo capitolo, stiamo in questo nuovo capitolo e lavoriamo sulla falsa vocina (autosabotaggio) e le 3 vie d’uscita.
Perdona, non perché loro meritano il perdono, ma perché tu meriti la pace. (Anonimo)
Quindi parlo di perdono, perché il per-dono è un dono-per noi stesse, prima di tutto, un dono che facciamo al nostro cuore a prescindere dall’altro.
E oggi voglio far pace con me stessa, perdonarmi per le persone che ho perso, per le occasioni che ho mancato, anche per le illusioni, perché guardando bene, tutte queste esperienze mi hanno portata qui e anche grazie a loro sono la donna che sono.
Abbiamo il dovere di perdonarci e ringrazio la mia amica, sorella del cuore @mariellaamodomiofiore per le parole che mi ha scritto – un vero balsamo – che desidero condividere: “il perdono, dono perfetto, rende perfetto chi lo dona. È un mistero mite, che muove la storia. È il segreto che ciascuno racconta a sé stesso. È la strada che, nonostante tutto, riporta sempre a casa.”