Storia di un viaggio alla scoperta del N° 5 di Chanel

Grasse, 5 maggio 2016 inizia il mio viaggio alla scoperta dell’iconico profumo di Chanel N° 5.

Apro il diario che avevo portato per appuntarmi sensazioni e idee e vengo colta da una vertigine: nascosto nelle pieghe delle sue pagine – come facevo quando ero ragazza – timido, un bocciolo di rosa di maggio, colto in quelle giornate a Grasse, per scoprire l’ingrediente principe del N° 5.

I fogli del diario lo hanno conservato e ancora intenso è il suo profumo.

Ho paura a toccarlo perché si sbriciolerebbe tra le dita, eppure il bocciolo ancora emana la sua identità, quasi la rivendica con orgoglio.

Chiudo gli occhi e comincio a leggere nei miei ricordi.

Sono avvolta dal profumo di rose, è inebriante e allo stesso tempo delicato, raccogliamo a mano i boccioli a uno a uno e mi sembra di essere immersa in un racconto.

E questo è quello che ho visto alla scoperta dell’iconico profumo N° 5 di Chanel, nelle campagne di Grasse tra le rose di maggio.

Accade qualcosa di magico: le rose di un rosa brillante intenso, nell’estrattore cedono il loro tutto, la loro anima odorosa, in un consumarsi così veloce da non lasciar loro altra possibilità se non quella di esalare l’ultimo sospiro profumato. Ecco la concreta.

E come in un incantesimo la densa cera passa in un miscelatore e si scioglie per tre giorni per diventare un fluido netto, intenso, acuto: l’assoluto, il cuore del N°5.

Qui il link per vedere il viaggio

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