Ripetiamo insieme: senza paura!
Era l’edificio più bello del paese, una struttura immersa in un piccolo parco di pini, il luogo ideale per i bambini. Le classi erano al primo piano e vi si accedeva da una scalinata esterna.
Io ero piccola, più piccola della media, avevo lunghi capelli legati con trecce, avevo un nome “complicato”, che storpiavano per canzonarmi. A scuola come bambola portavo il Ciccio bello nero. Avevamo tutti il grembiule ma a mia mamma non piaceva il cravattino, così lo aveva sostituito con un bel fiocco rosa di raso.
E la statura, e le trecce, e il nome strano, e il Ciccio bello nero, e il fiocco rosa di raso non mi rendevano speciale ma solo isolata.
Un giorno mia zia mi ha detto: “Samantha ricordati, affronta la vita senza paura!”.
E forse in ognuno di noi c’è un bambino troppo basso, o troppo grasso, o che non parla, o che è strano, o brufoloso… e ce lo abbiamo bene in mente quella sensazione quando ci canzonavano…
Ecco, affrontiamo le voci del passato, i dubbi, le indecisioni, i fantasmi senza paura!